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giovedì 3 maggio 2012



La mancata creazione del fondo per la riduzione dell'imposizione fiscale


I nostri governanti “tecnici” sono certamente persone competenti e degne di stima; però a volte a me sembrano, francamente, un tantino ottuse; ad esempio, le motivazioni addotte per giustificare la mancata approvazione della costituzione di un fondo da destinarsi alla riduzione dell’imposizione fiscale mi sembrano a dir poco inadeguate. Siamo tutti consapevoli, credo, che non è questo il momento di abbassare le tasse: dobbiamo ancora vedere gli effetti dei provvedimenti adottati, e ancora da adottare, in materia di tagli di spesa e inasprimenti fiscali. Ma che cosa impediva di adottare fin d’ora un provvedimento che stabilisse delle regole per la destinazione delle risorse aggiuntive ottenute dalla lotta all’evasione fiscale e dalla riduzione delle spese? Non si trattava di spendere neppure un euro, nè di assumere precisi impegni in termini di importi: si trattava semplicemente di stabilire che, una volta fatta una verifica a consuntivo dei maggiori ricavi e delle minori spese,  le somme così ottenute venissero destinate in quote parti predefinite: alla riduzione del carico fiscale, alla riduzione del deficit di bilancio, alla riduzione dello stock del debito pubblico. L’effetto pratico immediato sarebbe stato nullo anche per i cittadini, naturalmente: ma non è forse importante dare anche qualche prospettiva?

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