La mancata creazione del fondo per la riduzione dell'imposizione fiscale
I nostri governanti “tecnici” sono certamente persone
competenti e degne di stima; però a volte a me sembrano, francamente, un
tantino ottuse; ad esempio, le motivazioni addotte per giustificare la mancata
approvazione della costituzione di un fondo da destinarsi alla riduzione
dell’imposizione fiscale mi sembrano a dir poco inadeguate. Siamo tutti
consapevoli, credo, che non è questo il momento di abbassare le tasse: dobbiamo
ancora vedere gli effetti dei provvedimenti adottati, e ancora da adottare, in
materia di tagli di spesa e inasprimenti fiscali. Ma che cosa impediva di
adottare fin d’ora un provvedimento che stabilisse delle
regole per la destinazione delle risorse aggiuntive ottenute dalla
lotta all’evasione fiscale e dalla riduzione delle spese? Non si trattava di
spendere neppure un euro, nè di assumere precisi impegni in termini di importi:
si trattava semplicemente di stabilire che, una volta fatta una verifica a
consuntivo dei maggiori ricavi e delle minori spese, le somme così ottenute venissero destinate in
quote parti predefinite: alla riduzione del carico fiscale, alla riduzione del
deficit di bilancio, alla riduzione dello stock del debito pubblico. L’effetto
pratico immediato sarebbe stato nullo anche per i cittadini, naturalmente: ma non
è forse importante dare anche qualche prospettiva?