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martedì 5 febbraio 2008

Battesimo tardivo

Per la prima volta nella mia vita il 30 gennaio scorso, alla tenera età di 67 anni, ho aderito ad un partito politico, il Partito Democratico. Non vorrei che questo suonasse come un insulto alla necessità di svecchiare il mondo della politica, di lasciare spazio ai giovani. Concordo pienamente su questo. Spetta ai giovani impegnarsi in politica, ora più che mai.
Credo però che anche un anziano possa dare una testimonianza, un segno, possa tentare di fornire un sia pur modestissimo contributo alla nascita e allo sviluppo di un soggetto politico che pare essere l’ultima possibilità per la sinistra italiana di porsi come credibile forza di governo.
A tale riguardo le vicende politiche degli ultimi anni, e in particolare degli ultimi mesi, sono davvero sconfortanti.
E’ forte la tentazione di trarne due conclusioni: la prima, che la sinistra italiana sia strutturalmente inadatta a governare, a causa della sua incoercibile tendenza a dividersi e della sua incapacità di accettare le mediazioni indispensabili in ogni azione di governo; la seconda che il popolo italiano sia antropologicamente orientato comunque a destra , se è vero che l’individualismo è caratteristica peculiare del nostro popolo, incompatibile o comunque difficilmente coniugabile con il valore della solidarietà che caratterizza la sinistra.
Sono propenso a credere che, forse, saremo costretti ad accettare queste conclusioni: ma non prima di aver provato a verificare fino in fondo la possibilità di smentirle nei fatti. In altre parole: può darsi che prima o poi ci si debba arrendere, ma almeno proviamo a combattere.









Modena, 31 gennaio ’08