Mi stupisce che nessuno (che io sappia) abbia rilevato, e
adeguatamente stigmatizzato, l’idiozia di denominare “contratto” quello che dovrebbe
essere un programma di governo. Dico dovrebbe perché restano aperte due
ipotesi: o si tratta di un vero e proprio contratto, o si tratta di un vero
programma di governo con il nome cambiato nel solco delle solite buffonate
inventate dal M5S a beneficio dei gonzi (del tipo, per intenderci, del “non
statuto” del movimento). Francamente, mi auguro che sia vera la seconda
ipotesi. Se infatti il futuro del nostro Paese fosse determinato dal contratto
tra due soggetti privati, ci sarebbe di che preoccuparsi seriamente sullo stato
di salute della nostra democrazia. Quale ruolo resterebbe al famoso popolo di cui
costoro si riempiono tanto spesso la bocca? Quale ruolo al Parlamento, espressione
del suddetto popolo? Si è tanto blaterato contro la partitocrazia, e non ci si
rende conto che così stiamo realizzando la partitocrazia allo stato puro?
Immagino che qualcuno dirà: ma non esageriamo, si tratta di una parola…No,
caro, le parole sono importanti!!! (V. Nanni Moretti)